Industria 5.0 e 4.0: adatta la tua nuova macchina
e beneficia del Credito d’Imposta

industria 5.0

Cos’è il Credito d’Imposta Industria 5.0?

Il Credito d’Imposta per Investimenti in Beni Strumentali è l’incentivo Industria 5.0 che supporta le imprese italiane nella transizione tecnologica. Questo strumento permette di ottenere agevolazioni su beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, migliorando l’efficienza dei processi produttivi.

Chi può accedere agli incentivi Industria 5.0?

Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa.

Industria 5.0: Un passo oltre l’automazione

Con l’avvento dell’Industria 5.0, l’approccio tecnologico si evolve ulteriormente, ponendo l’accento sulla collaborazione tra uomo e macchina, l’uso sostenibile delle risorse, e una maggiore attenzione al benessere umano.

Caratteristiche dell’Industria 5.0:

  1. Collaborazione Uomo-Macchina: Le tecnologie non sono solo automatizzate, ma collaborano attivamente con l’uomo, aumentando la personalizzazione e l’adattabilità dei processi.
  2. Sostenibilità: La produzione è orientata alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso un uso efficiente delle risorse e la promozione di un’economia circolare.
  3. Benessere del lavoratore: Innovazioni mirate a migliorare le condizioni lavorative, con attenzione alla salute e alla sicurezza.

Industria 5.0 e Credito d’Imposta

Cos’è il Piano Transizione 5.0?

Il Piano Transizione 5.0 è una misura complementare al Piano Transizione 4.0, nata per sostenere le imprese nella doppia sfida della transizione digitale ed energetica. Con un finanziamento complessivo di 6,3 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, le aziende possono accedere a un credito d’imposta proporzionale agli investimenti realizzati, a condizione che questi portino a una riduzione del consumo energetico di almeno il 3% per la struttura produttiva o del 5% per i processi coinvolti.

Vantaggi e Modalità di Accesso

Le imprese italiane possono beneficiare di questa agevolazione investendo in beni materiali e immateriali che promuovono l’efficienza energetica e la transizione tecnologica, con l’obiettivo di rendere i processi più sostenibili e innovativi. 

Nello specifico, le aziende potranno beneficiare di un credito d’imposta incrementato per investimenti che riguardano:

  • il miglioramento dell’efficienza energetica attraverso l’acquisto di nuovi beni strumentali progettati per ottimizzare i processi produttivi e ridurre il consumo di energia;
  • l’adozione di tecnologie innovative (robotica, Intelligenza Artificiale, gestionali ed ERP avanzati);
  • l’adozione di pratiche ecosostenibili che riducano l’impatto ambientale dell’attività.

Gli investimenti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 e devono riguardare beni strumentali nuovi acquistati da fornitori italiani. Il tetto massimo agevolabile per ciascun investimento è di 50 milioni di euro.

Le domande devono essere presentate tramite la piattaforma informatica GSE, e il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione entro il 2025. Per conoscere nel dettaglio la procedura per beneficiare delle agevolazioni è possibile consultare le risorse ufficiali disponibili nel sito del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy).

 

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Industria 4.0: Trasformazione digitale e automazione

A cosa si applica il credito d’imposta Industria 4.0?

      1. Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento)

          Dal 2023 al 2025

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

   2. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205)

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

    3. Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento) diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A

  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

Quali sono le condizioni per soddisfare i requisiti 4.0?

  1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  2. ​interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica​ con caricamento da remoto di istruzioni e/o​ part program;
  3. ​integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
  4. interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
  5. ​rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Inoltre, devono essere dotati di almeno due tra le seguenti ulteriori caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi​ cyberfisici:

  1. sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  2. ​monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema​ cyberfisico).

​​Il Ministero dello Sviluppo economico, nell’ambito delle risposte 19.5.2017, ha chiarito che le caratteristiche elencate nell’Allegato A relativamente ai citati beni strumentali rappresentano le caratteristiche minime per poter considerare il macchinario “4.0”: pertanto, tutto ciò che è equivalente o anche superiore tecnologicamente è iper-ammortizzabile.

 

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